martedì 25 maggio 2010

lezione #4

Lezione n° 4

Salvatore ha percorso tutto un viale, attorno a cui si è sviluppato negli anni un quartiere. Dalla disposizione dei palazzi, è evidente che, come quando dopo una lunga giornata di pioggia crescono al primo sole molti funghi, qui i palazzi sono fioriti dietro intenti di cui nessuno si ricorda più. Eppure le persone ci vivono ancora. Salvatore è stato alquanto preoccupato, e anche un po’ di più. Inoltre nell’angolo di cielo che si mostrava tra i palazzi si erano addensate scure nuvole temporalesche. Salvatore non si è perso d’animo: va’ dove vuoi, gli era stato detto, e arriverai. 
Aveva cercato di mantenersi fedele a questo consiglio.
E ora, mentre stava cominciando a pensare che quello che voleva veramente era mangiare e non andare da qualche parte, incontrò una signorina con un passeggino. Era incastrata sulle strisce pedonali: gli era impossibile passare perché sul suo passaggio dormivano macchine addormentate. Il tram scampanava immobile: era pieno di persone che, mentre Salvatore si avvicinava, hanno cominciato a scendere.

S._ Signorina, posso aiutarla? Sono Salvatore, sono uno studente e amo le Dolomiti. 
Signorina_ E cosa vuole fare? Non vede che qui non si riesce neanche più ad andare avanti? Comunque io sono Barbara, e sono una giovane mamma.
S._ Che bella cosa! 
B._ Questo lo dice lei. Non riesco a muovermi da qui. Dietro di me il tram, davanti a me le macchine addormentate. E sopra il diluvio sta per cominciare.
S._ Guardi, qualcuno la sta aiutando. 
B._ Forse mi vogliono violentare!?
S._ Sembrano violente. Sono solo arrabbiate.
B._ Ho paura. Tremo.
S._ Ma cosa faranno?
B._ Si metta qui davanti a me, così mi nasconde. Non è facile andare in giro per una giovane madre.
S._ Non c’è nulla da temere. Vede, cercano di spostare la macchina.
B._ Ma cosa fanno, sono matti?
S._ Ecco, hanno rovesciato la macchina sul marciapiede così può andare avanti. Salga sul marciapiede. Questa brava gente ha risolto il suo problema. 
B._ Hanno risolto il loro problema. Guardi come risalgono veloci sul tram, prima che quello li lasci qui. Non è possibile star fermi, davvero, non qui.
S._ Non è facile accontentarla, davvero. 
B._ Mi aiuti a sollevare il passeggino, non riesco a fare lo scalino del marciapiede.
S._ Volentieri.
B._ Grazie.
S._ Prego, non c’è di che. 
B._ E’ straniero, vero?
S._ Si. 
B._ Da dove vieni?
S._ Guardi, il tram è ripartito. 
B._ Non farà molta strada: alla prima curva ci sarà qualcuno che cadrà, non si sono chiuse completamente le porte, succede quando c’è tutta questa umidità. Quindi la sua testa mozzata si incastrerà tra la ruota e la rotaia e il tram sarà fermo di nuovo. 
S._ Capisco.
B._ Qui non ci può andare avanti, e non si può stare fermi. 
S._ Il suo bambino è un po’ freddo.
B._ Quello non è la mia Mercedes, è la spesa; la porto così per camuffarla. Ho battuto tutta l’estate per pagare l’asilo, per le mia Mercedes voglio solo il meglio. Avrà tutto quello che non ho avuto io, così avrà tanti amici con cui parlare con il cellulare. 
S._ Lei è una persona buona, ma non capisco come ha fatto a battere l’estate. Allora questi che sento sono alcuni di quei buonissimi gelati. Devo comprare qualcosa anch’io. Dove devo andare? 
B._ Nella direzione opposta alla mia, mi sembra ovvio. 
S._ Allora per di là? 
B._ Esattamente, dritto alle mie spalle. Vedi bello, io ne ho le palle piene di farmi scopare da persone tanto tristi che mi riempiono di lacrime; e poi puzzano sempre di cipolla. Qui tutti lavorano per farsi la guerra, e poi si fanno la guerra per lavorare ancora. E alla fine della giostra vengono a piangere tra le mie gambe. La mia Mercedes ha bisogno di un cambiamento. E adesso dove devo andare? Cosa crede che dovrei fare? Le viene facile venire ad aiutare, vero? Tanto a lei cosa le costa? Ma cosa vuole capire lei, glielo dico io: qui non si può fare proprio niente. E poi questo marciapiedi fa schifo, stavo più comoda ferma sulle strisce pedonali. 
S._ Capisco, le serve un nuovo cambio. 
B._ Ora avrei tanta voglia di dare un bacino alla mia Mercedes. 
S._ Signorina Barbara, può ripetere: io non ho capito.
B._ Qui non si va né avanti né indietro: si fa troppa fatica a restare fermi. 

Una volta detto questo, la signorina, gentile e onesta, si chinò sul passeggino e iniziò a succhiare con una cannuccia da una bottiglia, tenuta in fresco dai surgelati. In pochi secondi gli occhi accelerarono fuori dalle orbite, e lei cadde con la testa dentro la busta di plastica che si riempiva di rosso. Intanto che lungo le gambe cominciava a calare un liquido simile a una zuppa di cipolle, tuttavia sfrigolava sul marciapiede lavando via le gomme da masticare pietrificate, i suoi occhi fissavano il cielo scuro, appoggiati su una confezione di verdure miste congelate.
Dei due, uno era finito sulla O di “Facili e Buonissime”: così era scritto sulla confezione.

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"e dico che una poesia si corregge con un'altra poesia, un corollario con un codicillo):" (E.Sanguineti)

E allora, cosa aspettate? Le parole chiamano parole...