sabato 8 maggio 2010

Equilibristi #4


4. 



Verrà un altro inverno 
cadranno mille di petali di rose
la neve coprirà tutte le cose 
e forse un po’ di pace tornerà.
(Amalia Gré)

Come neve bianca scenderei, 
per coprire tutto quello che sei. (Negramaro) 

La neve copre tutti, come il peccato. 
(Talmud)



Lei è una ragazza che la guardi e apri di più gli occhi, come quando nuoti allarghi bene la bocca, per catturare l'aria. 
E' entrata, apparsa, scomparsa. E' come quando d'improvviso arriva la neve. Ricordate quella volte che ha nevicato? Pensateci. Sotto quella neve tutto diventa improvvisamente più bianco, lento, morbido? I pensieri sembrano farsi fiocchi, cristalli sottilissimi che cominciano a scendere, mescolati a quel freddo, e tutto quello che si agitava fino a un momento prima si calma, le macchine si bloccano, tutti si immobilizzano, e così i pensieri scivolano lenti e tutto sembra diverso, più lento, più calmo, più dolce. 
E' successo anche a lei. Ha nevicato sulla sua testa e nel suo cuore. Perché lei ha avuto un uomo. Un uomo vero; è più grande. Sono stati insieme, come succede. Lui è pazzo di lei e lei sente questo desiderio. E accetta di lui che sia sposato, che abbia figli, che sia impegnato. Perché ogni suo bacio la fa sentire grande, forte, bella. Perché è un uomo, avventuroso e pazzo, scostante e scontroso, e le parla d'amore, quando ha voglia d'amore, e le parole volano, e si intrecciano. 
Che importa se è una colpa? Se, mentre si amano, nella notte qualcuno aspetta altrove. 
E allora nevica e le colpe cadono al suolo. L'amore è senza peccato, pensano entrambi, guardando la neve fuori dalla finestra.
E sorridono. 
Ricordate come si sorride, in queste occasioni? Perché è successo anche a voi. E se non è successo, sta accadendo ora.
Lui ascolta sua moglie che gli parla, e pensa a lei: un corpo giovane che lo fa sentire bello. Lo rende goloso. Felice. Sente in quel corpo come una primavera tiepida. E pensa di dirle: donna. E questa parola ha nuovi significati. 
Lei sente i suoi litigare, le dicono di studiare. L'università è un pianeta sconosciuto dove tutto gira veloce, dove lei ancora non ha capito cosa fare. La neve servirà anche a questo. Ricordate come tutto rallenta?
Perché succede a tutti di avvertire dentro di sé la paura di essere gli unici a non sapere dove si sta andando. La paura di sbagliare. E tutti attorno sembrano impegnatissimi a correre da qualche parte, e lei pensa che è felice di andare, camminando, ma certo non sa dire dove sta andando. Eppure lei è felice, distrattamente felice. Pensa al suo profilo. Lo disegna nell'aria della domenica pomeriggio, mentre lui è uscito a giocare coi figli. Quante parole girano in una testa in un pomeriggio? Tutte le parole del mondo, forse. Parole che dicono che amare non è una colpa. Parole che dicono: non puoi averlo. Parole che dicono: nonostante tutto, qui manchi tu. E si tocca un livido, ripensando alla macchina, alle stelle, la luna, il respiro, l'ultimo orgasmo. Si diverte a pensare dove ha sbattuto e quando. Lo tocca, per risentire nel corpo quelle emozioni nuove. Riuscire a ricordare il sapore della prima marmellata? E' così, gusto di assaporare, assaggiare, mangiare, saziarsi. Questo pensa, eppure è lontano. Lontano. Lo desidera. Eppure è impossibile. Eppure sembra irresistibile, con le sue parole, i suoi baci.
E' come ricordare una lontana nevicata. 
In una partita di scacchi non è facile capire quali siano le mosse sbagliate e le mosse giuste. Non sai mai cosa sta per accadere. Per quanto tenti di prevedere, non puoi riuscirci. Per questo scende la neve, a coprire la terra, a riempire la testa di quell'ovattata calma, per poter dire: va tutto bene. 
Tutto va bene, queste mosse fanno parte di una partita più grande. Per questo ti dici: sono felice. 
Sono innamorata.
Per arrivare alla magia di crederci davvero dimenticando le voci che da dietro le quinte della mente sussurrano preoccupazioni e dubbi. 
Perché già amori sono sbocciati e finiti. Perché questa cosa è stata attesa, sognata, desiderata, sfiorata, e poi finalmente vissuta in una sera d'estate, in una tenda mossa da un leggero vento, in un ti amo gridato, poi è finita e ricominciata altre volte, e allora quei sogni si sono trasformati in dubbi ora, e c'è la voglia di riconoscere nella mancanza, nel desiderio, nelle mani, negli odori, un significato sperato, e c'è la paura di sbagliare. 
Perché quando sei caduto una volta, ricordi il dolore sulle ginocchia e le sbucciature alle mani. 
Ma desideri correre ancora. 
Per questo ripete senza parole: sono innamorata. 
Perché lei desidera correre ancora, selvaggia, forte come la betulla, affondando le radici nella terra, lasciandosi scuotere dal vento, scorrente come acqua.  
E quella neve, nei ricordi, rallenta tutto. 
C'è dolcezza. Se lo ricorda. E il calore del desiderio. Ricorda anche questo. 
Ma rapidamente sono già ricordi.
Forse non era un peccato, ma non ha funzionato. 
Una domenica ha scritto così, prima di addormentarsi, trovando il sogno cambiato:  

Nei miei ricordi non c’è più la neve, 
il cielo una volta chiaro e limpido, sta mutando.
All’improvviso la foschia, arrivata da lontano
a cancellar quel che di te è rimasto. 
Non ricordo più come suonano
le note della tua voce, e quell’erre buffa. 
Non ricordo più il contorno del tuo viso, 
il profumo della bocca, il calore delle mani. 
Sembra soltanto il ricordo  di una vita passata 
troppo lontana, troppo distante da quella che è 
la realtà. La tua realtà, alla quale,
pur volendo, non posso appartenere. 
E senza troppe domande 
vado via, 
semplicemente.

Dalla neve alla nebbia.
E ora che è primavera, indovinate dove l'ho vista io, questa giovane donna?
In una partita, non puoi mai essere sicuro di aver commesso un errore: da una mossa sbagliata può accadere qualunque cosa. Anche di entrare in un bar, come oggi, e illuminarlo con una maschera.
Una maschera che nasconde una strega.
Perché tutti poi, come strani pedoni, camminiamo, camminiamo, e un giorno, forse, con la neve o il sole, sapremo dov'è che stavamo da sempre andando. 

3 commenti:

  1. Queste sono state le pagine più difficili da scrivere.

    RispondiElimina
  2. sono pagine bellissime,
    e' uno dei più bei scritti che io abbia mai letto ultimamente...
    ma tu descrivi le sensazioni di un uomo che non conosci.

    RispondiElimina
  3. Ci mancherebbe solo di scrivere di uomini che conosco. Questo poi è l'unico personaggio negativo di tutto il libro. Puoi acquistare il libro qui, se ti piacciono tanto queste parole: http://www.lulu.com/product/paperback/equilibristi/6236573

    RispondiElimina

"e dico che una poesia si corregge con un'altra poesia, un corollario con un codicillo):" (E.Sanguineti)

E allora, cosa aspettate? Le parole chiamano parole...