L’UOMO DELLA BRUMA
In questa notte di mezza estate la luna muore
l’uomo che vive sulla bruma pigia l’interruttore
e si apre un precipizio di cielo fin sulla sabbia
e la notte degli amanti finisce con rabbia
e la carovana si attornia di carri ripieni
e certi eroi già sanguinano per frecce indiane
e a certe finestre giunge inatteso l’odore di fieni
e l’incenso evapora dai templi tibetani
è un rimescolarsi nell’aria di aromi e odori
è un suono nell’aria come un colore
come una sera blu appena dipinta
che ancora gronda gocce di notte
l’uomo che vive lassù porta un cappello
talvolta sporge la testa e si affaccia
stanotte improvviso gli vola un capello
e ondeggia nell’aria come un profilo, una faccia
e segue il precipizio della luna fin sulla rena
e vede una piccola perla apparire luminosa
è una donna che improvvisa balena
è una donna bella, nuda e silenziosa
il capello scivola lungo lo sguardo dell’uomo blu
la donna salta e vola e adesso nuota nel vetro
e lascia sbigottita la folla che resta laggiù
e in riflesso improvviso si volta all’indietro
lascia la folla farsi piccola sotto di lei
e nuota fino a sfiorare in questa notte che muore
l’uomo e il cappello di velluto trapuntato di stelle.
Io sogno e schiaccio l'interruttore
mentre il crepuscolo si riflette in un capello che vola.
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"e dico che una poesia si corregge con un'altra poesia, un corollario con un codicillo):" (E.Sanguineti)
E allora, cosa aspettate? Le parole chiamano parole...