domenica 13 giugno 2010

Equilibristi #10

10.


Bisogna pur sopportare qualche bruco 
se si vogliono conoscere le farfalle:
 sembra che siano così belle.
(Saint-Exupéry)

Dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior.
(F. De André)





I fiori sbocciano sotto il sole. 
Per alcuni ci vuole molta pazienza. Molta cura. 
E forse anche molta fortuna.
Fortuna è soccorso. 
Fortuna è essere amati. 
Ci sono semi che aspettano stagioni o secoli: che importa. L'attesa è attesa. E il momento di sbocciare è il momento di sbocciare. 
E ogni fiore è l'unico fiore. 
Ludovica. Leonardo. 
Questa sera sembra estate. E' maggio. L'anno di scuola sta finendo. 
Esiste un momento in cui i fiori cominciano a  decidere di sbocciare. Può essere subito prima di farlo, ma non è detto. Il tempo in cui le cose cominciano è un tempo a sé. 
La pioggia lava le strade: dopo quel giorno in cui si sono scontrati, si sono detti ciao, si sono detti, a mute parole, quanto sia importante essere guardati in quel modo, si sono detti ti amo e hanno avuto mille dubbi. 
Perché un fiore che decide di sbocciare non sa cosa c'è fuori. Non conosce il gusto dell'aria fresca. Il lungo bacio del sole. Il carbonio che le radici succhiano da terra. L'acqua, la pioggia leggera. E quando comincia, non sa cosa sta facendo: sarà giusta la direzione? Dov'è il rumore delle api. Il peso delle loro zampette? Avverte soltanto come una lenta onda di calore. E' di là. Per di là. Una via di fuga che è l'inizio di tutto. Una via di fuga che è una corsa verso il pericolo. E quando si comincia, ci sono i dubbi. E nei dubbi, la voglia di stringersi di più si mescola alla voglia di essere grandi. Che finisca l'oscuro scavo nella terra nera: voglio alzarmi all'aria che sbuffa, sfidare la pioggia, gridare i miei colori al cielo, al sole, seccarmi alla luce troppo viva dell'estate. 
Una sera è successo, ai margini della piazza larga e vuota. 
"Dove mi sta portando? Ho il cuore a mille e gli sto stritolando la mano. Torna in te, torna in te. Mi sta abbracciando e le sue mani mi avvicinano a lui. Che faccio? Che fare? Mi lascio andare? E' la cosa migliore. Sento che ci stiamo avvicinando sempre di più, intorno a noi non vedo più niente. Ci siamo solo io, lui, i nostri sguardi e una musica dolce che ci trasporta nel buio. Ora le nostre labbra si sfiorano; mi bacia. Mai avrei immaginato di essermi innamorata di lui. Ma ora, piano piano, si avvicina a me, posa le sue labbra sulle mie e mi stringe passando le sue mani attorno alla schiena facendomi tremare le gambe. Mi prende le mani e le mette sul suo petto. Lo stringo forte e così lui fa con me, fino a soffocarci ma in modo leggero e piacevole, quasi come fa la neve, quando si poggia sulla terra arida, soffice e delicata. 
Poi si stacca da me, mi accenna un sorriso e scompare nella penombra del vicolo senza fine."
Innamorarsi. E lui pensa: "sono agitato. Sono felice. Siamo io e lei, e attorno il mondo, ma separato."
E così cominciano a non capire più cosa succede.
E da allora ogni giorno si sono aspettati. 
Fuori scuola. 
Al solito angolo. 
Lui ha imparato a guardarla in tuta il martedì, ben pettinata il venerdì, conosce i suoi occhi stanchi del lunedì. 
Lei ha imparato che il mercoledì diventa facilmente intrattabile perché inglese non fa altro che interrogarlo. 
Lui conosce la consistenza dei suoi capelli. L'ha guardata sotto la luna. Lei si è stretta a lui sotto le stelle. 
I diari si sono riempiti di parole, pensieri, poesie, disegni, fotografie. 
Sarà questo l'amore?
Hanno scritto questo in faccia, ora: ogni mattina. 
Sono diversi, ogni mattina. Ma la felicità che ogni mattina sbatte le lenzuola dai loro occhi conversa sempre con questa domanda: quindi questo è l’amore? E Lunghe chiacchierate che mi piace ascoltare, perché anche per me sta salendo la primavera, e per quanto sbattuto, sconfitto, dimenticato, è sempre dolcissimo il rumore che fa sulle facce della gente, come dietro le maschere sale l'inquietudine o la pigrizia, le scarpe sono più spesso slacciate, le signore più belle. Anche il caffè migliora, credetemi.
E oggi qualcosa è cambiato. 
La stagione delle prime volte ha avuto inizio. E mi viene da sorridere perché vivo da un pezzo la stagione delle ultime.
Ieri. Era una giornata così calda, ieri. 
E Leonardo l'ha attesa, al solito posto. Si è infilato il primo paio di jeans che gli è capitato tra le mani. Lei è arrivata: stessi jeans. Esistono le coincidenza?
Piccolo Bacio sulle Labbra, per salutarsi. Il cuore accelera insieme al motorino; pizzica sulla pelle e fra i capelli, questa brezza quasi estiva e la velocità delle due ruote. 
Un leggero venticello fa muovere la tenda, lascia intravedere quell’unico spicchio di luna che c’è stasera. I loro corpi si muovono lentamente, insieme. I cuori che battono all’unisono, la tocca con dolcezza. Mille parole escono dal cuore. Tutte ripetono: "Nulla può rovinare questo momento!"
Pieni d’amore si guardano, non riescono a smettere di baciarsi. Il tempo è tiranno, passa troppo velocemente. Improvvisamente è tardi.  
La Riaccompagna. Strada deserta. Lui fa lo Scemo. TI AMO! Si gira e la bacia, girato completamente verso lei, FANCULO LA STRADA.
Lei si arrabbia, vorrebbe prenderlo a schiaffi, ma non sa resistergli, lo bacia. 
E’ un Amore fin troppo giovane il loro, indelebile nei cuori. Come questa serata. 
E oggi sono diversi, ma non si vede niente di diverso. 
Perché è così che funziona.
Nessuno si accorge mai di niente. 
E i noi nascono e scoppiano come bolle di sapone. Come i fiori, nessuno bada a loro. Ma qualcuno li ha attesi. 
L'amore, non ha età.
L'amore tiene su i motorini a volte, pettina le orbite dei pianeti, fa il contropelo dei campi di grano, stringe le rotte del volo saltuario delle lucciole, ingarbuglia i pensieri, annoda destini, cancella momenti come lavagne, costruisce castelli su una goccia come esplosioni di luce, riunisce sette colori nella luce per illuminare lei, e unisce lei e lui, in modi sottili, in uno sfiorarsi parallelo.
L'amore, mica detto sia per sempre. 
Quando la neve si scioglie, esce, sotto la neve, quel che c'era prima. 
Ma sempre tutto cambia.
E tutto si muove.

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"e dico che una poesia si corregge con un'altra poesia, un corollario con un codicillo):" (E.Sanguineti)

E allora, cosa aspettate? Le parole chiamano parole...